Bancarotta fraudolenta
Gli imprenditori che sono sottoposti a liquidazione giudiziale a danno dei propri creditori possono compiere un reato che prende il nome di bancarotta fraudolenta. Si può trattare di bancarotta documentale, di bancarotta patrimoniale, di bancarotta preferenziale, di bancarotta propria o di bancarotta impropria. La bancarotta fraudolenta prevede come presupposto, appunto, il fatto che l’imprenditore sia sottoposto a una procedura di liquidazione giudiziale.
Le condotte che portano alla configurazione del reato si possono verificare sia nel corso della procedura di liquidazione che prima; il reato consiste nel tentativo di causare una riduzione del proprio patrimonio a detrimento dei creditori. Si ha a che fare con un’offesa fittizia nel caso in cui la riduzione venga simulata per mezzo di azioni con cui si occulta il patrimonio, o reale nel caso in cui la riduzione del patrimonio è concreta.
La bancarotta semplice
La dichiarazione di liquidazione giudiziale, e non la dichiarazione di fallimento, è il presupposto dei reati di bancarotta. Il Codice della crisi, all’articolo 323, disciplina la bancarotta semplice, che viene punita con un periodo di reclusione compreso fra 6 mesi e 2 anni.
Il reato si concretizza nel momento in cui l’imprenditore non soddisfa le obbligazioni che ha assunto con un concordato liquidatorio giudiziale o un concordato preventivo prevedente, oppure se effettua operazioni gravemente imprudenti allo scopo di rinviare l’apertura della liquidazione giudiziale.
Ancora, si parla di bancarotte semplice in presenza di spese per la famiglia o personali esagerate in proporzione alla condizione economica, o quando l’imprenditore consuma una quota consistente del proprio patrimonio in operazioni palesemente imprudenti o di pura sorte. La reclusione da sei a ventiquattro mesi è prevista anche se nei tre anni precedenti l’apertura della liquidazione le scritture previste dalla legge sono state tenute in maniera irregolare o incompleta.
Reato di bancarotta fraudolenta : le condotte
La bancarotta per distrazione, definita anche patrimoniale, è quella che si concretizza nel momento in cui a un bene si conferisce una destinazione differente rispetto a quella che la legge prevede, in modo che gli organi della liquidazione giudiziale non abbiano a disposizione i beni che occorrono per soddisfare i creditori. La bancarotta per occultamento, invece, prevede di nascondere i beni in modo che gli organi della liquidazione giudiziale non siano in grado di reperirli.
Ancora, c’è la bancarotta per dissimulazione, attraverso la quale si tende di rendere l’apprensione di un bene impossibile portando i creditori a credere che i beni siano di altri; in questo caso, dunque, i beni non vengono sottratti materialmente. Infine, ci sono la bancarotta per distruzione e quella per dissipazione: nel primo caso si sottraggono i beni agli organi della procedura, e di conseguenza ai creditori, in modo da neutralizzare il loro valore economico; nel secondo caso i beni vengono donati o venduti in modo che la ricchezza sia distrutta a livello giuridico.
Come avviene la bancarotta fraudolenta documentale
La bancarotta fraudolenta documentale può avvenire per distruzione, per sottrazione o per falsificazione. Nel primo caso, le scritture e i libri vengono distrutti. Nel secondo caso l’organo che è deputato alla liquidazione giudiziale viene privato della possibilità di acquisire le scritture contabili e i libri. Nel terzo caso vengono realizzati dei documenti falsi, oppure si sostituiscono i documenti originali con altri che non lo sono; la falsificazione può essere ideologica o materiale.
La pena per la bancarotta fraudolenta
Per gli imprenditori in liquidazione giudiziale che si rendono protagonisti del reato di bancarotta fraudolenta la pena, secondo l’articolo 322 del Codice della Crisi al comma 1, corrisponde a un periodo di reclusione che va da un minimo di 3 a un massimo di 10 anni. Una pena identica viene applicata anche agli imprenditori che sono stati dichiarati in liquidazione giudiziale e che compiono, nel corso della procedura, una condotta peculiare della bancarotta fraudolenta patrimonio o, in alternativa, falsificano, distruggono o sottraggono le scritture contabili o i libri.
Per la bancarotta fraudolenta preferenziale la pena della reclusione va da un minimo di 1 a un massimo di 5 anni; il reato si configura nel momento in cui, nel corso della procedura o prima, vengono simulati titoli di prelazione o effettuati pagamenti, allo scopo di agevolare solo alcuni creditori a danno di altri.
Le attenuanti, le aggravanti e la prescrizione della bancarotta
Quello della bancarotta fraudolenta è un reato contro il patrimonio, e dunque attenuato; ciò vuol dire che a fronte di un danno patrimoniale di particolare tenuità la pena può essere ridotta fino a un terzo. D’altro canto, però, in presenza di un danno patrimoniale molto grave è possibile che le pene siano aumentate fino alla metà.
Per la Banca Rotta Fraudolenta: Non solo: è previsto un incremento della pena nel caso in cui siano stati commessi dal colpevole più fatti tra quelli che la norma prevede o nel caso in cui l’esercizio di un’attività commerciale non era consentito dalla legge. Per la bancarotta fraudolenta si può usufruire anche del rito alternativo del patteggiamento, che dà origine a uno sconto di pena pari a un terzo. Infine, vale la pena di sapere che il termine per la prescrizione di questo reato è di 10 anni, sia nella forma documentale che in quella patrimoniale.
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